Importare auto in Italia dall’Europa

L'importazione di auto in Italia da paesi europei è una pratica comune per molti concessionari e rivenditori di auto.

L'acquisto di un'auto usata o aziendale dalla Germania, Olanda, Austria, Belgio o Danimarca può offrire diversi vantaggi per i rivenditori.

Il ricco equipaggiamento, il basso chilometraggio, l’ampia scelta di modelli e i prezzi competitivi sono solo alcune delle ragioni che portano i dealer italiani a rivolgersi al mercato delle auto usate in Europa.

L'Unione Europea facilita l'importazione di veicoli tra i suoi Stati membri, semplificando la procedura di importazione dell'auto in Italia. Tuttavia, è importante notare che l'acquisto di un'auto all'estero comporta anche alcune sfide, come la comprensione delle normative locali, la gestione della documentazione, il trasporto e la nazionalizzazione in Italia.

Prima di procedere è fondamentale informarsi adeguatamente.

Vediamo quindi quali sono i principali aspetti pratici e legali da considerare per importare un’auto in Italia dall’Europa, facendo l’esempio dell’importazione dalla Germania.

Importare in Italia un’auto acquistata in Germania

Una volta individuata l’auto da acquistare attraverso i siti di aste di auto riservate a dealer o un marketplace presenti in tutta Europa, averla visionata online o in presenza, ed aver finalizzato l’acquisto, c’è la possibilità di affidarsi ad un trasportatore specializzato. Solitamente questi passaggi vengono gestiti dai siti di aste specializzati in compravendite B2B, come AUTOproff, senza alcuno stress per il dealer che acquista.

Una volta completato l’acquisto c’è anche la possibilità di mettersi alla guida dell’auto fino all’Italia, secondo i seguenti passaggi:

  • Radiazione del veicolo da parte del venditore da effettuarsi in Germania.

  • Acquisto da parte dell’acquirente dell’auto di una targa provvisoria di esportazione detta TARGA ZOLL che ha una durata variabile da 15 a 45gg ed è corredata da copertura assicurativa RCA. L’acquirente, montata la TARGA ZOLL, può mettersi alla guida dell’auto fino ad arrivare in Italia.

Tuttavia, è importante notare che a seguito della conversione in legge del DL 113/2018 (Decreto sicurezza) è fatto divieto a chiunque abbia la residenza in Italia da oltre 60gg di circolare con veicoli aventi targa estera e bisogna procedere entro 180 giorni alla nazionalizzazione del veicolo in Italia. Trascorso il tempo massimo la pena prevista è il sequestro del veicolo e del libretto di circolazione ed una sanzione amministrativa di € 712,00. 

Bisogna quindi procedere alla nazionalizzazione dell’auto.

Nazionalizzare un veicolo proveniente dalla Germania

I documenti necessari

Per procedere all’effettiva importazione e immatricolazione in Italia di un’auto proveniente dalla Germania è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

  • Fattura di acquisto (se l’auto è stata acquistata da un rivenditore / dealer straniero) o contratto di acquisto in caso di acquisto da privato.

  • Libretto di circolazione estero (TEIL I) in originale (Fahrzeugscheinin tedesco)

  • Certificato di proprietà estero (TEIL II) in originale (Fahrzeugbrief in tedesco)

  • COC (acronimo di Certificate Of Conformity, in italiano Certificato di Conformità – rilasciato dalla casa costruttrice dell’auto) oppure la Scheda Tecnica in italiano o bilingue.

Il TEIL I e TEIL II, compongono la Carta di Circolazione (acronimo in Italia di CDC, cosiddetto Libretto), che in tedesco prende il nome di Zulassungsbescheinigungen.

Se non si hanno i documenti in quanto smarriti non basta presentare la denuncia di smarrimento ma è necessario richiedere un duplicato del documento, per esempio nel caso di TEIL I e/o TEIL II all'ente estero che lo ha emesso. Senza i documenti in mano non sarà possibile procedere con la nazionalizzazione del veicolo.

In una importazione Intracomunitaria, è importante notare che non è richiesto il collaudo del veicolo, né la verifica della revisione periodica.

Se il veicolo ha una revisione valida, questa verrà riconosciuta e indicata sulla nuova Carta di Circolazione italiana. Tuttavia, se la revisione è scaduta, la nuova Carta di Circolazione italiana sarà emessa con l'obbligo di eseguire la revisione prima di mettere il veicolo in circolazione. Questa annotazione può essere presente sulla Carta di Circolazione estera tramite un timbro o un'etichetta o su un Certificato di Revisione europeo con codici armonizzati.

Una volta ottenuti i documenti si passa alle successive fasi, ovvero:

  • Censimento del telaio

  • Immatricolazione dell’auto

L’ultimo aspetto, ovvero l’immatricolazione dell’auto, si perfeziona con la vendita del veicolo da parte del rivenditore di auto all’acquirente privato e può avvenire anche in un arco temporale successivo al Censimento del telaio, che invece riveste un ruolo importante nel processo di importazione dell’auto dall’estero all’Italia.

Del censimento del telaio (sblocco del telaio) e degli aspetti fiscali ti rimandiamo all’articolo: Gli aspetti fiscali per importare un’auto in italia.

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Esportare auto all’estero: radiazione e pratiche burocratiche

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Gli aspetti fiscali per importare un’auto in Italia