Esportare auto all’estero: radiazione e pratiche burocratiche

Dopo aver parlato di come importare un’auto in Italia dall’Europa, vediamo ora l’iter per l’esportazione, concentrandoci particolarmente sulla radiazione dell’auto, uno dei passaggi fondamentali.

Dopo la fase di formale vendita dell’auto contraddistinta dal pagamento e dalla relativa fattura emessa dal venditore (nel caso si tratti di vendita tra concessionari di auto), si passa alla radiazione del veicolo, ovvero l’atto amministrativo che indica che il veicolo non è più registrato nel paese di origine e non è più soggetto alle relative imposte e tasse.

La radiazione o cancellazione si effettua dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e dall’Archivio Nazionale Veicoli (ANV).

L’iter di radiazione interessa tutti, sia i privati venditori sia i concessionari o rivenditori di auto italiani che hanno venduto un’auto ad un altro dealer o rivenditore presente, ad esempio, in Germania.

Quando effettuare la radiazione

Come riporta il sito ufficiale dell’ACI, dal 1° gennaio 2020, la radiazione del veicolo per definitiva esportazione all’estero deve essere effettuata prima dell’effettiva esportazione, come previsto dalla modifica dell’art.103 del Codice della Strada.

Requisiti dell’auto da radiare

Requisito per la radiazione è che, alla data di richiesta della cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e dall’Archivio Nazionale Veicoli (ANV), il veicolo abbia la revisione in corso di validità.

Le nuove disposizioni, introdotte dalla legge n. 120/2020, infatti, prevedono come requisito per la radiazione che, alla data di richiesta della cancellazione, il veicolo abbia la revisione in corso di validità o sia stato sottoposto, nell'anno in cui ricorre l'obbligo della revisione, a visita e prova per l'accertamento dell'idoneità alla circolazione ai sensi dell'art. 75 del Codice della Strada  e che non sia pendente un provvedimento di revisione singola  ai sensi dell'art. 80 comma 7 del Codice della Strada.

Cosa serve per radiare un’auto per esportazione

Alla richiesta di cancellazione dal PRA e dal ANV da presentare presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) vanno allegati:    

  • Istanza Unificata.

  • Se la richiesta è presentata dall'avente titolo non intestatario al PRA è necessario allegare anche il titolo di acquisto in originale (atto di vendita, provvedimento della Pubblica Amministrazione, verbale di vendita all'asta, accettazione di eredità ecc.) redatto nelle forme prescritte dalla legge.

  • Certificato di Proprietà (CdP) in formato cartaceo, Carta di circolazione o Documento Unico di Circolazione.

  • Targhe (anteriore e posteriore). 

  • Documento di identità/riconoscimento e Codice Fiscale.

È fondamentale quindi staccare le targhe, prima di affidare l’auto al trasportatore che si occuperà della consegna al rivenditore acquirente presente all’estero.  

A differenza di quanto avviene in fase di importazione di un’auto, in caso di furto o smarrimento di targhe e/o documenti, si deve consegnare la relativa denuncia o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia (cliccando qui è reperibile il modulo), presentata all’autorità di pubblica sicurezza.

Lo step successivo e finale prevede l’accertamento della completezza della documentazione prodotta e il successivo rilascio del Documento Unico con l’annotazione della cessazione dalla circolazione del veicolo per esportazione in Paese UE, come ad esempio la Germania.

Il dealer o rivenditore di auto che preferisce raggiungere l’acquirente estero guidando l’auto fino al punto di destinazione ha la possibilità di richiedere il rilascio del foglio di via e delle targhe provvisorie agli uffici provinciali della Motorizzazione.

Concludiamo ora con le principali domande e risposte sul tema dell’esportazione auto all’estero e conseguente radiazione del veicolo.

Cosa fare se sul veicolo c'è iscritto un fermo amministrativo?

Se il veicolo da esportare ha un fermo amministrativo iscritto presso il PRA (Pubblico Registro Automobilistico), è necessario seguire questi passi:

1.       Prima di tutto, occorre cancellare il fermo amministrativo dal PRA, saldando le somme dovute al Concessionario tributi.

2.      Dopo aver risolto il fermo amministrativo, è possibile richiedere la radiazione del veicolo per esportazione.

Si consiglia di verificare se il veicolo ha vincoli o gravami tramite la funzione disponibile sul sito ACI. In alternativa, è possibile richiedere una "visura" del veicolo, anche online, specificando la targa.

A che ufficio devo rivolgermi per radiare per esportazione l’auto?

La richiesta di radiazione per esportazione deve essere presentata presso uno Sportello Telematico dell'Automobilista (STA) da parte dell'intestatario o di chi ha titolo (come ad esempio l'erede o il proprietario che non è ancora intestatario presso il PRA).

Quanto costa radiare per esportazione un'auto?

I costi previsti per legge per la radiazione per esportazione includono:

  • Emolumenti ACI: 13,50 euro.

  • Imposta di bollo: 32,00 euro.

  • Diritti di Motorizzazione: 10,20 euro.

È importante aggiungere anche i costi di esazione per i versamenti delle somme di competenza della Motorizzazione.

Quando si interrompe l'obbligo di pagare il bollo?

L'obbligo di pagare la tassa automobilistica (bollo auto) cessa dalla data di avvenuta radiazione del veicolo dal PRA. Questo obbligo è a carico dell'intestatario presso il PRA.

Si può chiedere la radiazione tramite il Consolato?

Dal 1° gennaio 2020, con l'entrata in vigore delle nuove modalità di radiazione per esportazione, è obbligatorio effettuare la radiazione prima di esportare il veicolo, a condizione che il veicolo abbia una revisione in corso di validità. Pertanto, non è più possibile richiedere la radiazione per esportazione tramite i Consolati.

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